“E quando mi ricapita ancora un’occasione del genere?”. Francesco Farci, ventuno anni di Sant’Antioco, grazie a facebook passerà i prossimi tre a coronare il sogno di ogni velista, il giro del mondo. Sa di essere un ragazzo fortunato, ed è felice di esserlo, anche se la cosa che gli è costata di più, è stata quella di lasciare a casa il windsurf. In questi giorni è con Roberto, Nevio, Roberto (II) e Mario, sono in navigazione verso Capo Verde dopo la tappa a Las Palmas. E pensare che a settembre non conosceva nessuno dei suoi compagni di viaggio. In quei giorni Francesco sognava soltanto di trovare un imbarco: “Ero a Genova. Ho letto un post di un signore di Sanremo che cercava qualcuno per fare una traversata Atlantica, tutto è iniziato da lì”. Francesco Farci (audio integrale a fondo pagina) ha ereditato la passione per il mare dal papà e, in realtà, il percorso che l’ha portato a veleggiare nell’Atlantico, parte da lontano. Ben più lontano del 4 ottobre, il giorno in cui è salpato da Sanremo. Dopo l’Istituto Nautico, e i cinque anni a bordo di un 4,20, ha provato l’esperienza di imbarchi su navi mercantili, “una vita che non mi è piaciuta per niente” – ammette sinceramente. Così l’anno scorso ha macinato altrove miglia ed esperienza. A febbraio per il trasferimento di una Ziggurat 9.16 da Leuca a Genova, in estate come skipper. Francesco Farci (https://fiuaroundtheworld.wordpress.com) ha comandato barche a motore e a vela, ricevendo parecchie offerte di lavoro che avrebbe potuto sfruttare anche quest’anno. Poi è giunta un’occasione unica, da prendere al volo. Prima di partire per questa avventura ha avuto pochi dubbi, risolti in una serata passata a sorseggiare birra. “Roberto è il proprietario, si è costruito la barca da solo, da zero. Ed è davvero una bella barca, in acciaio, di 12,5 metri”. Per l’armatore si tratta del secondo tentativo nel il giro del mondo. Questa volta si è dato tre anni, l’obiettivo è quello di raggiungere la moglie che l’attende in Thailandia. A bordo si intrecciano storie, età, esperienze e obiettivi diversi. C’è chi, come Mario, è partito da Gibilterra per aggregarsi al gruppo. Ha pochissima esperienza nella navigazione marittima, insomma è “ancora completamente inconsapevole”. C’è Roberto che lavora alla Rai di Roma, e tra loro c’è un ragazzo poco più che ventenne che stenta a credere di poter vivere un sogno. Il segreto? “Crederci. Cercare, sbattersi, mettersi sui social e non deprimersi mai, anche se a volte non è facile. Prima o poi l’occasione arriva. L’importante è andare per mare, sempre. Il più possibile”.
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Sono giornalista pubblicista da qualche anno, e amante del mare da sempre.
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