Ha solo diciassette anni, ma è già considerata una leggenda del windsurf internazionale. La consacrazione Giorgia Speciale se l’è guadagnata salendo sul podio in tutte e cinque le edizioni dei Mondiali alle quali ha partecipato, ed è la prima atleta in assoluto a raggiungere questo risultato. Un record, il suo, che ha conseguito vincendo tre medaglie d’oro e due d’argento. La portacolori del circolo SEF Stamura, allenata da Roberto Pierani, ha conquistato l’ultima vittoria nel Campionato del Mondo Techno 293 Under 17 di Torbole, il 29 ottobre 2016. Ma Giorgia Speciale non è solo un’atleta straordinaria.
Come ti descriveresti, che ragazza sei?
Sono una ragazza semplice, determinata e testarda e…abbastanza pignola…
Perdonami, cosa vuol dire…“abbastanza pignola”?
Ehh…vuol dire che ogni regolazione, ogni cosa che ha a che fare con la mia vela deve esser perfetta. Tutto deve esser curato nel minimo dettaglio.
Perché hai iniziato a fare windsurf?
Ho iniziato quando avevo otto anni perché mio padre praticava questo sport e guardando lui mi sono appassionata, poi non ho più smesso.
Ma è uno sport alla portata di tutti?
Ci vuole molto sforzo fisico. Io faccio tanta preparazione atletica sia in palestra, sia a livello aerobico. Diciamo che normalmente ho quattro uscite settimanali in acqua, tre in palestra e tre sedute aerobiche. Però è anche uno sport nel quale ci vuole molta concentrazione, molta testa. Non ci si può distrarre nei salti di vento, per esempio (…) e quando ci prepariamo per una regata, facciamo anche cinque o sei ore in acqua.
Insomma, non è esattamente uno sport alla portata di tutti. Quand’è che Giorgia Speciale si è detta: “ma allora sei proprio brava”?
Già da quando avevo dodici anni. Appena sono passata nella categoria juniores, ho iniziato a vincere tutte le gare di Coppa Italia come prima assoluta. Battevo sia i maschi sia le femmine così mi ha notata la Federazione. Sono stata scelta per partecipare ai Mondiali Under 15 e, anche se avevo solo dodici anni, sono subito arrivata seconda. E’ li che ho capito d’esser forte, anche perché l’anno dopo ho subito vinto il Mondiale. Cosi ho deciso di dedicarci più tempo, nell’ultimo anno mi sto impegnando molto.
Quindi sei seguita dalla Federazione, ma ormai anche gli sponsor si saranno accorti di Giorgia Speciale…
Si, sono seguita dalla Federazione che mi manda le convocazioni, mi paga le trasferte e gli allenamenti. Poi ho uno sponsor importante e privato, la Ion, che mi fornisce le attrezzature sportive come il windsurf (…) e ce ne sono altri che ho trovato recentemente.
Che rapporto hai con il tuo allenatore, Roberto Pierani?
Io lo chiamo “rubbish”, siamo molto legati sin da quando ero piccola. Ho passato tantissimi giorni con lui, forse più con lui che con la mia famiglia. Ci capiamo con un colpo d’occhio, soprattutto quando siamo in mare. Per vincere è molto importante il rapporto atleta-allenatore. Io ho una grande stima di lui e lui di me. Ci capita anche di litigare, perché ovviamente a volte abbiamo opinioni diverse sul metodo di allenamento o sulla regata, però siamo molto uniti.
Che cos’è il vento per te?
E’ un elemento fondamentale della via vita, a volte può essere fastidioso, ma è l’unico elemento che può farmi andare avanti…
Che rapporto hai con la barca a vela?
A me piace molto la barca a vela. Quand’ero più piccola, e avevo più tempo, facevo delle regate come quella di settembre, la Regata del Conero. Si tiene dalle nostre parti, ad Ancona. Uscivo spesso con dei miei amici che avevano la barca, adesso sono impegnata tutto l’anno e ho poco tempo, però mi piace molto, anche come passatempo. Ho fatto anche delle vacanze in barca come in Croazia, dove sono stata con la mia famiglia.
Ho visto che ti stai anche appassionando di regate, immagino ti piacerà anche partecipare a qualcuna…
Sì, quando ho tempo mi piace partecipare alle regate, è molto divertente. Mi piace soprattutto fare il tattico quando sono in barca.
Che ruolo hanno i tuoi amici nel tuo tempo libero e nei tuoi successi?
Ho delle amiche qui ad Ancona cui sono molto legata. Diciamo che con loro condivido tutto, loro mi aiutano a rimanere con i piedi per terra. Quando torni da una gara, a loro non importa quello che hai fatto, si parla di cose normali, di cose da … amiche. Sono molto pazienti, anche se non ci sono mai o se il sabato non posso uscire perché la domenica mi devo allenare presto. Poi ho altri amici con i quali condivido la stessa passione per il windsurf, abbiamo gli stessi problemi. Io mi trovo benissimo con entrambi i gruppi, sono importanti tutti e due per me. Uno perché non mi fa solo pensare alla vela e ad allenarmi, l’altro perché mi comprende in quello che faccio.
Hai recentemente vinto il “TAG Heuer Young” al Velafestival, sei contenta?
Sono molto orgogliosa e soddisfatta di quel premio. A dire il vero ero già contenta d’essere arrivata in finale! Ho visto l’albo d’oro e oltre ad Alessandra Sensini che adesso è una delle mie allenatrici in Nazionale, in passato hanno al VelaFEstival hanno vinto grandi uomini della vela. Nella lista ci sono anche Paul Cayard e Vasco Vascotto. Si, sono molto felice.
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