La Rochelle seduce ancora, e non solo per il suo passato di antica città mercantile. Se poi avrete la fortuna di arrivarci dal mare, scoprirete quanto sia più facile. Attualmente la città de La Rochelle, a cielo aperto, frutto di un enorme progetto di rinnovamento. Ma uno slalom tra lavori in corso e sensi unici, è un piccolo prezzo da pagare ampiamente ripagato. Il fascino che si nasconde nell’armonia degli spazi, tra gli scorci, nelle sfumature della luce durante la giornata e nel rapporto tra storia e attualità, tra terra e mare. Lasciata la macchina, dimenticate le valigie e provate a silenziare ( almeno per un’ora) lo smartphone. Già dai primi passi al Vecchio Porto, osservereta una sottile lentezza, una specie di bolla fuori dai tempi dove pare soggiornino i residenti. Molti dicono sia merito dell’Oceano, qui discreto ma ovunque presente. Altri evidenziano il suo clima mite, quasi mediterraneo. Durante il giorno la luce del sole si diverte proprio a mischiare i colori. In una semplice passeggiata sul porto, curiosando tra le 2500 imbarcazioni ormeggiate, può accadere anche tre o quattro volte. La Rochelle è una città Atlantica, dove l’architettura urbana, e l’ospitalità dei suoi 78mila abitanti, sono testimoni viventi del suo storico passato. E’ dal X secolo che i primi insediamenti, sorti sotto il dominio dei galli, iniziarono ad ingrandirsi. A darle importanza, tra il XII e il XIII secolo, furono però gli itinerari dei Cavalieri Templari. Tutti i loro percorsi convergevano su La Rochelle. I Templari in breve tempo la fecero diventare il … loro porto di riferimento. In quegli anni si svilupparono anche i commerci (soprattutto di vino e sale) con l’Inghilterra e le Fiandre e durante il Rinascimento, la città si allinea alla riforma protestante. Restano celebri i quattordici mesi in cui la piccola Rochelle pose una compatta resistenza all’assedio delle truppe francesi. Un assedio nato dai contrasti con Luigi XIII e il cardinale Richelieu, che portò alla caduta della città solo il 1º novembre 1628. Furono le fortificazioni di difesa come la Torre di S. Nicola e la Torre della Catena, che ancora oggi difendono il porto, garantire sicurezza ad uno snodo marittini fondamentale nel Nord Europa. Oggi La Rochelle attrae un turismo trasversale per età, cultura ed interessi. La vita balneare, consolidata negli ultimi anni, è al centro degli interessi dei visitatori. Ci sono spiagge ormai famose, come la Plage de la Concurrence, la Plage des Minimes, Chef de Baie e d’Aytré, che hanno la qualità di non esser mai troppo affollate. Spiagge dove fare il bagno (in estate) non è un’impresa titanica, neanche per chi è abituato al Mediterraneo. Gli amanti della vela la sceglieranno tra maggio e giugno per le Settimane Internazionali della Vela. La nautica, invece, richiama il pubblico a fine settembre per “Le Grand Pavois”, il Salone Nautico Internazionale che ha chiuso il 2 ottobre (con 80mila visitatori). Come dimenticare il jazz. Per il Festival Jazz che si tiene tra fine aprile e maggio e il “Jazz entre les Deux Tours” di ottobre. Il famoso Acquario, il Museo Marittimo, i parchi, Bordeaux a meno di 200km, Parigi a 400 e l’Isola del Re. Sono solo alcuni dei motivi per cui pensare di farla diventare mèta o … tappa di un viaggio. E’ anche uno dei posti dove chi vuole iniziare a navigare nell’Oceano, può farlo con meno timore. E quando sul porto si accendono le luci della sera, La Rochelle si anima. I locali e bistrot si affollano per il pesce, per le “mules e friet” (cozze con patatine fritte) o per le ostriche al prezzo di una pizza. Poco prima che l’illuminazione valorizzi i palazzi che si affacciano sul mare, come la porta della città con il Grande Orologio, sarà facile troviate coppiette che si appartano sulla banchina rifugiandosi dal caos. Spesso condividono una bottiglia di vino e un sacchetto di patatine, aspettano il tramonto.
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Sono giornalista pubblicista da qualche anno, e amante del mare da sempre.
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