Ocean Cleanup: il successo di Mission One e la sfida alla plastica nei fiumi.

Superate difficoltà e problemi tecnici iniziali, ecco i risultati per la fondazione no-profit guidata da Bojan Slat.

A System-001/B, revisionato e funzionante si sono affiancati due prototipi, gli Interceptor. Sono imbarcazioni che catturano la plastica direttamente dai fiumi nel sud-est asiatico.

Recupero della plastica su Ocean Cleanup

La novità è che la plastica del Great Garbage Patch (l’isola di plastica del Pacifico), catturata dal System 001/B, sarà trasformata in nuovi prodotti e sarà certificata dal DNV GL, uno dei più importanti enti di classificazione al mondo. La DNV GL, infatti, ha stretto una partnership con la fondazione di Bojan Slat proprio per fugare ogni dubbio sulla tracciabilità della plastica raccolta. I risultati per Ocean Cleanup non sono arrivati con il progetto iniziale, poiché la plastica non veniva correttamente trattenuta dai galleggianti ( https://www.boardonbnb.com/ocean-cleanup-rischio-fallimento/ ). Il dispositivo originale catturava effettivamente plastica, spazzatura e microplastiche sfruttando correnti e moto ondoso, ma ne rilasciava troppa, ben prima del prelievo.

Il nuovo progetto

Il team dei ricercatori di Ocean Cleanup ha integralmente riprogettato System 001 in tempi record, tra gennaio e giugno 2019, dopo averlo riportato in cantiere. Ora dopo aver raggiunto il primo obiettivo, la fondazione no-profit annuncia l’intenzione di commercializzare nuovi prodotti realizzati con il materiale raccolto nel Great Pacific Garbage Patch. ” Credo che possiamo usare questa spazzatura – scrive Bojan Slat nelle pagine di Ocean Cleanup – per trasformare un problema in una soluzione”. I proventi, che saranno utilizzati per finanziare nuovi modelli e ricerche, si sommeranno al crowdfunding e a chi vorrà imbarcarsi, per 50$ con il team ( https://products.theoceancleanup.com/). Ora è iniziato lo sviluppo della seconda parte del progetto. Sarà la produzione di System 002 su larga scala, operativo e distribuito nei mari più inquinati del pianeta.  

Interceptor

Interceptor – Malesia

Ma Ocean Cleanup non si è accontentata dei risultati arrivati dall’Oceano Pacifico. Il team consapevole che l’80% della plastica presente nei mari proviene dai fiumi, ha convinto Slat ad aprire nuova sfida. Con il risultato dei sforzi coronato in Interceptor ( https://theoceancleanup.com/rivers/ ). Si tratta due prototipi, ora sistemati in Indonesia a Malesia, che apparentemente sembrano due semplici chiatte, nella cui “bocca” vengono filtrati i rifiuti.  L’obiettivo della fondazione no-profit è di realizzare 1000 esemplari da collocare nei corsi d’acqua più inquinati del mondo.   

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Foto: Ocean Cleanup

(https://www.theoceancleanup.com/)

Autore dell'articolo: Alex Sarti

Sono giornalista pubblicista da qualche anno, e amante del mare da sempre.