“Pole Pole” non è solo una barca di 12 mt ormeggiata nel porto antico di Genova, è lo scafo dove è nato un progetto educativo studiato per i ragazzi autistici. L’idea di Andrea Contini e Laura Cerri è quella di circumnavigare l’Italia in sedici porti da Sanremo a Trieste con un equipaggio speciale. Due ragazzi affetti da autismo, un educatore e la presenza di Emanuele Dello Strologo, il fotografo della spedizione. Sarà un viaggio-staffetta per i 32 ospiti che avranno tre giorni di navigazione ciascuno. Le 31 tappe tra il 19 aprile e la fine maggio coinvolgeranno gratuitamente famiglie e adolescenti autistici di tutta Italia. Laura Cerri, è psicologa e psicoterapeuta mentre lo skipper, Andrea Contini, è pedagosista, velista e recentemente scrittore. Per la coppia l’acquisto di una barca a vela è stata una svolta quando ha preso corpo l’idea di “Un mare di gioia, una scuola di vita” . Perchè il progetto ha cambiato loro gli orizzonti, le prospettive e le possibili collaborazioni. Come quella nata con Simonetta Lumachi “Accademia Pedagogica Philos” e Ugo Parenti (“Pronto soccorso autismo”), o quella con l’Istituto Idrografico della Marina Militare. Il diario di bordo e l’attestato di partecipazione per i “giovani marinai”, infatti , avranno il logo della Marina.
Le adesioni
Piano-piano (in swhaili, “Pole Pole”) sono arrivate molte adesioni dall’Italia e dall’estero. E il grande affetto con cui è stata appoggiata l’iniziativa, era forse inatteso. Per il numero di sponsorizzazioni e donazioni private che sono state raccolte. L’obiettivo di Laura e Andrea era rendere il viaggio gratis per i ragazzi e famiglie. “La nostra vuole essere un barca di tutti – scandisce Laura Cerri – per promuovere un principio in cui crediamo molto, quello dell’inclusione sociale. Chiunque, dal turista alla persona con disabilità, in una barca può fare un’esperienza di reale condivisione sociale” ( gira il mondo grazie a facebook/ ) . “Un mare di gioia, una scuola di vita” per una volta mette al centro di una barca gli adolescenti affetti da autismo. Uno spazio dove si condividono compiti e ruoli dettati dai ritmi del mare e dal vento sulle vele. Lasciare un porto è anche un modo per abbandonare il proprio mondo e trovarne un’altro dove trovare l’essenziale. Sarà proprio questa una delle esperienze che potranno vivere i “giovani marinai”, grazie agli educatori di Pole Pole.
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Sono giornalista pubblicista da qualche anno, e amante del mare da sempre.
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