Simone Perotti tra leggende e realtà:” I pirati? Non sono più in mare”

Verbania – Lago Maggiore

Pirati (senza barche) si muovono con destrezza tra distrazione, decadenza e rimozione culturale:” In realtà – spiega Simone Perotti – i pirati non si sono mai estinti, sono insiti nell’animo umano. Si muovono non per costruire qualcosa, ma per distruggere: rompere le scatole è facile”. Il tema della pirateria emerge in un luogo inaspettato. Siamo in una data imprecisata di “Letteraltura”, l’XI edizione della manifestazione che si tiene sulle sponde del Lago Maggiore.

Vedete, la pirateria è un pò come rompere i cxxglioni – prosegue il marinaio e scrittore – è alla portata di tutti. Chiunque può svegliarsi alla mattina e diventare pirata. Nella storia millenaria del mediterraneo i pirati erano visti addirittura come degli eroi, perché portavano il grano a casa”. Simone Perotti dopo “Adesso basta” è diventato un simbolo del downshifting, uno dei precursori di un’idea di vita originale, vista come un’alternativa fantasiosa e irrealizzabile almeno quanto … stuzzicante ( https://www.boardonbnb.com/lisola-esiste-simone-perotti-lha-trovata/ ). E così partendo dal suo “Rais”, a Verbania trascina il pubblico a spasso nel tempo: con il pretesto di entrare nella fantasia dei racconti marinari, ne esce con riflessioni sospese tra leggenda e attualità. La distrazione, innanzi tutto.

Il logo di “Letteraltura”

Società quantomeno isteriche adottano e ripudiano con la stessa rapidità, idee e valori spesso in contrapposizione, distraggono intenzionalmente. L’effetto è un senso di vuoto che lascia l’individuo frastornato, pronto per diventare preda della pirateria di terra, oggi sempre più lontana da quella di mare. “Quando parliamo di mare ormai non abbiamo più gli strumenti per capirlo. Noi siamo riusciti a non scrivere dell’ambiente in cui siamo vissuti per centinaia di anni. Il mare, eccetto pochi esempi, scompare dalla nostra letteratura, semplicemente non c’è. Non ci sono romanzi nautici”. Apparentemente inerme l’individuo è lasciato solo, talvolta distante anche dalle proprie radici perché dis-conosciute, allontanato anche dagli elementari sentimenti di solidarietà. Quindi la “decadenza appare, secondo Simone Perotti, come logica conseguenza della distrazione, l’avanguardia della rimozione culturale. “La gran parte di noi (italiani, ndr) ha dimenticato le proprie radici. Chiedete a bruciapelo – suggerisce Perotti – da dove viene lo Scirocco. Siamo diventati degli analfabeti nautici, non sappiamo nulla del mare. Uno che è arrivato a non sapere più nulla, e nulla di qualcosa che è fortemente connesso alla propria storia, è chiaro che nell’analisi del presente e del futuro è fortemente in difficoltà. E quando si finisce per perdere le parole, si perdono anche le cose, il contatto con il presente”. E dire che le leggende dei pirati occuparono appena un secolo arroulando poche migliaia di irregolari, forse 15mila, “eroi” che portavano a casa denari e racconti fantastici. Ma oggi è diverso. I pirati del nostro tempo sarebbero ben più numerosi e scaltri, si occuperebbero sempre di sottrarre, ma qualcosa di ben diverso: la speranza. Insomma oggi sarebbe necessario esser ancor più vigili perché: “quando parte un uomo con l’idea di far qualcosa – avverte il marinaio –  immediatamente ne parte un altro per impedirglielo, sappiatelo”.

 

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Autore dell'articolo: Alex Sarti

Sono giornalista pubblicista da qualche anno, e amante del mare da sempre.